
Per quanto tempo indosseremo le mascherine
Con milioni di italiani ormai vaccinati, è legittimo domandarsi per quanto tempo ancora saremo costretti a tenere le mascherine sul viso: ecco qual è il parere degli esperti del settore.
Nel mese di agosto gli italiani si potranno godere le vacanze senza mascherine sul viso? Per quel momento saranno 20 milioni le persone che saranno già immunizzate contro il Covid grazie al vaccino, e a loro si dovranno sommare gli ex malati che hanno ancora gli anticorpi. Il Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute Andrea Costa nei giorni scorsi ha sottolineato che nel caso in cui le inoculazioni dovessero proseguire con questo ritmo nel corso dell’estate sarà possibile andare in giro senza le mascherine, almeno all’aria aperta.
Le previsioni più ottimistiche
Ancora più spinte sono le ipotesi del direttore sanitario dell’Ospedale Spallanzani di Roma Francesco Vaia, secondo il quale tra vaccinati in realtà si potrebbe già fare a meno della mascherina, in base a quanto reso noto dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. In particolare le misure potranno essere allentate dal momento in cui sarà stato oltrepassato il limite del 50% di soggetti immunizzati, sempre all’aperto: è ciò che si può dedurre dai dati empirici che si ricavano dalla situazione in Israele.
Come comportarsi
Resta sottinteso che il buon senso dovrà continuare a essere il cardine di tutte le azioni e di tutti i comportamenti: nei locali chiusi, per esempio, si dovrà continuare a indossare la mascherina, e lo stesso andrà fatto in tutti i casi in cui ci si trova a interagire con sconosciuti o con persone di cui ignoriamo lo status vaccinale. Insomma, via libera ma con cautela: si potrà eliminare la mascherina, come primo passo, se si è vaccinati e si sta all’aperto. Il fatto che tante regioni siano in procinto di passare in zona bianca, invece, non è fonte di preoccupazione per gli esperti.
Un pizzico di prudenza
Allo Spallanzani in questo momento i dati risultano piuttosto confortanti, visto che in ricovero ordinario c’è solo un centinaio di persone, a cui si devono sommare circa venti pazienti in terapia intensiva. Tutto lascia pensare che si sia sul percorso giusto, e di certo si tratta di numeri che niente hanno a che vedere con quelli di ottobre o di novembre. Per altro, continuare ad adottare tutte le misure precauzionali va al di là di ciò che può suggerire la scienza: è soprattutto un comportamento dettato dalla prudenza, visto che ci troviamo in una fase di fondamentale importanza a cui si deve far fronte con la massima saggezza.
Le riaperture
Lo stesso Vaia ha manifestato la propria convinzione relativa al futuro: è poco probabile che si sia costretti a ritornare sui propri passi, ma ciò non vuol dire che si debba allentare la stretta. Adesso si è sicuri del fatto che le persone vaccinate non possono contagiare gli altri, sempre ammesso che a loro volta esse vengano contagiate. È inutile, inoltre, sottoporre i vaccinati ai tamponi.