
Sanificazione ambienti di lavoro, credito d’imposta: c’è tempo fino al 4 novembre
Se hai acquistato DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e hai sanificato gli ambienti di lavoro della tua azienda ora puoi usufruire di un credito di imposta. Queste azioni preventive erano (e sono tuttora) richieste per continuare a lavorare con serenità, contro il contagio da Covid 19. Il periodo di spesa che vale per poter usufruire dell’agevolazione va tra giugno ed agosto del 2021. La misura è partita lo scorso 1 ottobre, ma per fare domanda c’è tempo fino al prossimo 4 novembre. Vediamo quali sono i requisiti soggettivi e oggettivi per poter rientrare in questa agevolazione.
Quali sono le spese che rientrano nell’agevolazione
Per rientrare nell’agevolazione di spesa, dovrai dimostrare di aver sostenuto delle spese tra il mese di giugno e quello di agosto del 2021, relative ai seguenti prodotti o servizi:
- Principali DPI presenti sul mercato: mascherine chirurgiche, FFP2, FFP3, visiere e occhiali protettivi, guanti, tute di protezione e calzari, purché si confacciano alle normative europee di sicurezza;
- Oltre ai DPI, altri dispositivi di sicurezza, ma non individuale: detergenti, igienizzanti, termometri, termoscanner, tappetini, vaschette igienizzanti, comprese le spese di installazione;
- Attrezzature che abbiano lo scopo di garantire il distanziamento: barriere, pannelli, etc. con le spese di installazione;
- Sanificazione degli ambienti di lavoro dell’azienda, insieme con strumenti e attrezzature;
- Tamponi per i dipendenti.
Chi sono i beneficiari
Puoi fare domanda per il credito d’imposta per spese DPI e sanificazione se appartieni a una di queste categorie:
- Esercenti o con un’attività di impresa nel settore delle arti e professioni;
- Enti NON commerciale (vale anche per il terzo settore o enti religiosi);
- Strutture che svolgono attività di Bed & Breakfast, quindi ricettive extra-alberghiere non impreditoriali.
Come richiedere il credito d’imposta
L’agevolazione specifica per questo tipo di spese va chiesta all’Agenzia delle Entrate, comunicandola in maniera telematica sul sito web istituzionale della struttura. In caso di errori o modifiche, si potrà inoltrare un’ulteriore richiesta, annullando la precedente. L’agevolazione arriva fino ad una cifra di 60 mila euro (limite massimo), consentendo di rientrare FINO al 30% delle spese effettuate. Questo significa che l’importo agevolato non sarà lo stesso per tutti, ma l’Agenzia delle Entrate determinerà una quota massima percentuale delle spese fruibili, in proporzione alle spese fatte. Il credito di imposta potrebbe perciò essere inferiore al 30%. Il limite di tempo per inoltrare la richiesta telematica è quello di giovedì 4 novembre 2021.
In che modo può essere utilizzata questa agevolazione
Questo credito di imposta (che non possiede assolutamente rilievo fiscale, lo ricordiamo), può essere utilizzato in due principali modalità:
- Al momento della dichiarazione dei redditi che si riferisce al periodo in cui sono state sostenute le spese per cui si richiede l’agevolazione;
- In compensazione, utilizzando il modello F24. Lo si può fare già dal giorno successivo a quello in cui l’Agenzia delle Entrate, con un provvedimento ad hoc, definisce la cifra massima del credito di cui si può usufruire.